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     Al Duca stesso a domandar del medico
Si fece incontro un Isolan cortese:
Signor, disse, ogni morbo io curo, e medico
Con l’erbe naturali del paese;
Ho meco i libri del famoso Empedico,
Che i gran secreti di natura intese:
Con un semplice mio sano di botto
Mal, per cui spendereste il crudo, e il cotto.

     Un mal per cui vi converrebbe un anno
Guardar il letto, e prender beveroni
Che oltre al metter lo stomaco in affanno
V’obbligan di calar sempre i calzoni:
Pillole, cassia, manne, ed il malanno,
Cose che col guastar le complessioni
Alla morte vi portan di galoppo,
Non vaglion quanto val un mio sciloppo.

     Con un sciloppo, o con la polve io dico
Di corregiuola, d’echio, d’urinaria,
Di mercorella, d’aro, d’onobrico,
D’orchide, di castrangola, d’erniaria,
Di leucoia, d’altea, di caprifico,
D’orizza, di cacaglia, e vizicaria,
Di buglosso, e coriandro, e che so io,
Curo ogni morbo pertinace, e rio.