Nel butiro talun si gitta a noto,
E vi s’immerge, e vi diguazza drento;
Sotto le quercie alcun sdraiato, e immoto
Stassi aspettando il susurrar del vento,
Onde cadono i gnochi, e ad ogni moto
Alza repente il naso, e abbassa il mento.
Ogn’uno in somma lietamente obblia
La noia, e il mal de la passata via.
Ripieni tutti ormai di maccheroni
Diedero fiato ai musical stromenti;
Il grato risonar de’ pifferoni
Movea le rupi, ed arrestava i venti;
Le valli intorno, gl’antri, ed i burroni
Eco faceano ai non usati accenti.
Ma il trombetta dall’alto il segno diede
Di far ritorno alla paterna fede.
Trasse ognuno alla nave, e seco prese
Alcuna cosa del paese estrano;
Tolse indi la busecca il Milanese,
E un paio di fiadon tolse il Bresciano.
Ad un querciuolo il Lodeggian sospese
Una forma di caccio; il Parmiggiano
Due spallette portonne, e i suoi granelli
Portò il Romano, e il Piacentin tortelli.