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Organ visivo fidamente il pinge.
Che se le permeabili sostanze
Pei rettilinei pori investe, e vibra
L’eter stagnante, e luminoso il rende,
E oltrepassa la luce, onde traspare
Irradiato il retroposto oggetto.
     Se poi obliqua permeando a un altro
Mezzo, che varia densitade opponga,
Frangesi allora, e dal cammin devia,
Talchè spezzato al vogator nell’onda
Il remo appare, e all’occhio di triquetro
Cristallo armato godesi l’imago
Di trasferir, dove non è, l’oggetto.
     Ma chi ad uno ad un tutti potria
Dell’agile adombrar luce gli scherzi,
Onde i rifratti, e i ben riflessi stami
Coi multiformi lucidi cristalli
L’accorto Sofo a suoi piacer maneggia
E or chiama a giorno le invisibil cose
Or in aria sospende degli obbietti
L’immagin vive, or nella negra stanza
Fa che si pinga con vaghezza estrema
Di vive, e molli, e degradanti tinte
Quanto di bello la natura schiude,
Cammina ivi il pastor, sbruca l’armento,
L’ombre secondan l’agitate piante,
Facil sboccia il ranuncolo foglioso