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Fia disse, che d’Ammon sperda la gente,
Se questa man vendicherà gli affanni
180Del popol tuo, se vincitore io riedo
Alle contrade mie checchè primiero
Incontrarmi vedrò dalle mie soglie
In olocausto, o mio Signore, io t’offro.
Tu il dono accetta, e fa ch’io torni altero
185In Israel delle nimiche spoglie.
    Tacque, e qual nembo aquilonar, qual rapida
Folgore rosseggiante impetuoso
L’Oste che l’attendeva assale, ed urta:
Fende le file, e colla spada in mezzo
190Alle attonite turbe ampio cammino
S’apre. Confusion stupida e cieca
Insegue il fiero Ammon. Piagati il seno
Mordono i vinti il suol, che d’atro sangue
Qual mare ondeggia. D’esecrande strida
195S’empie il cielo, e d’orror tutto si mesce;
E invan fuggendo in van tentan sottrarre
A ceppi il piede, e alle ferite il tergo;
Che fulminando, ed abbattendo il prode
Guerrier s’avvanza, e col terrore a lato
200Tutte trascorre le campagne, e tutte
Di non pria vista orrenda strage ingombra,
Se pur con furia tal nelle solinghe
Spiaggie di Raffidin forse non vide
Prima Israel del capitan scettrato