Dissero, e l’alme dell’antico accese
Vivace zelo, rovesciati al suolo
Ecco cader i simulacri infranti,
I sacrileghi altari, ecco il gran Dio 155De’ lor avi adorar chini e tremanti.
Allora fu, ch’Ei di clemenza amico
Toglier di mano si lasciò le irate
Vendicatrici folgori, e di nuovo
Della lor libertà l’opra risolse. 160Fu allor, che in Tob, ove con genti armate
Fortissimo guerrier Jefte scorrea
Le vicine contrade, i maggior Saggi
Di Galaad in lunga folla addusse,
Che lor Duce il chiamaro. E bene ei vide, 165Che tal del suo Signor era la voce,
Dello spirito suo già su lui sceso,
Quale d’Otoniel, d’Aod, Samgarre
L’alme investendo sollevò sovressi,
E alla salvezza d’Israel condusse.170
Jefte pertanto elette schiere aduna,
I capi infiamma, e nella fissa mente
L’alta impresa volgendo a sì grand’uopo
Provvido intende, e in marzial sembiante
Nelle region di Galaad, di Masfa, 175Di Manassè precipite passando
All’Ammonita si presenta avante.
Quì volto al cielo, o mio Signor, se mai