Pagina:Poemetti italiani, vol. X.djvu/214

210

JEFTE

POEMETTO

di

GAETANO GIACINTO LOYA



I fermi patti, e il generoso esempio
Di rara intatta fe, d’alta costanza,
Il forte Genitor, che l’innocente
Tenera Figlia in olocausto al Dio
5D’Abramo offerse in sacri accenti io canto.
    O Giubal, che primiero a vergin cetra
Fatidici sposasti inni spirati,
Tu mi reggi la man, che disusata
Sdegna l’ardua fatica, e trema all’opra,
10E il suo soccorso non ingrata impetra.
    E tu, Signor, vera del savio immago,
Cui da diec’anni e più me giovinetto
Amica strinse avventurosa sorte
D’insolubile nodo, o Benvenuto,
15Di saper, di virtù miracol nuove