Così dicendo, replicata e spessa
Battea la clava, di furore acceso.
Temè colui la forza al volto espressa
E l’alto sangue che da Giove è sceso;
Onde accettollo. Uscì la mal connessa
Barca di segno e scricchiolava al peso:
Ma il pratico nocchiero, all’urto opposta,
Spinge l’asta col petto, e il legno scosta.
Giunge il pigro battel di là dal fiume
E balza Alcide sulla secca arena.
Cerbero d’arrestarlo invan presume,
Ch’ei gli serra le fauci e lo incatena.
Mentre pe’ vuoti campi, orbi di lume,
Ode dell’Ombre lievi il moto appena,
Pargli voce ascoltar che ivi sospira,
Onde si volge e Regia Donna mira.
Che pietosa gli dice: O tu, se mai
Tornar devi a mirar la luce pura
E se il piè peregrino unqua porrai
Ove ha i Tessali Regni Admeto in cura;
Digli che la sua sposa in mesti lai
Lo chiama ognor tra questa notte oscura,
Che la cara memoria ognor deplora
Tra le tenebre quete e l’ama ancora.