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E solo, allorchè fia che di Natura
Ei franga la catena, e urtate e rotte
315Dell’Universo cadano le mura,
E spalancando le voraci grotte
L’assorba il Nulla, e tutto lo sommerga
318Nel muto orror della seconda notte.
Al fracassato Mondo allor le terga
Darai fuggendo, e su l’eterea sede,
321Ove non fia che Tempo ti disperga,
Stabile fermerai l’eburneo piede.