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Di Pindo i colli, e le vocali selve.
Intanto il dì risorto, il mattutino
Canto di Progne, che alla mia finestra
Importuna garrisce, e che m’invita
Il Sol nascente a salutar, le grida
Del cacciator, che i veltri anima, e spinge,
Del robusto arator le alpestri note,
Feriro i sensi miei sì, ch’io mi scossi;
E come suol per acqua cupa un grave
Corpo affondarsi, e disparir, la bella
Vision da’ miei sguardi allor svanio.