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dall’ignoranza del sesso possano derivare non è problema, che punto abbisogni di dimostrazione.

Publicò una compita grammatica italiana tenuta in molto pregio, e generalmente preferta a quella però celebrata del Corticelli. Tradusse dall’Inglese un trattato sopra le api, nè dee parer poca gloria l’arricchire la materna lingua di straniere produzioni, quando ottime siano, quali sono gli scritti dal Vilman. Scriveva pulitamente la lingua Francese, che possedeva a perfezione, e tanto conosceva la Tedesca, quanto gli bastasse per gustare il bello di questa letteratura.

Fu terso egualmente, che facile scrittore, prova evidente, che nulla meno egli dovesse alla natura, che all’arte, ed egualmente che lo stile, ebbe purgati i suoi pensieri di filosofica luce a tempo sparsi, e rivestiti: prova ne facciano le seguenti strofe dalla prelodata raccolta in morte del Guenzi ricavate.


     Giovani onesti, e a le bell’arti amici,
Perduto avete lui, ch’agili penne
V’adattò al dorso, e a volo alto vi spinse;
Lui, che i fonti v’aprio de la perenne
Acqua, ch’agl’intelletti più felici
Crebbe vigor, ma sete non estinse: