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di questa città, non seppe ricusarsi all’illustre, ed orrevole invito, siccome ad altro fattogli poscia da cospicuo personaggio d’Alessandria, ove passò a prestare l’opera sua allo stesso fine.

La fama, che prende in cura il nome dei grand’uomini, portò quello del Soresi a Milano, dove, invitato pel medesimo oggetto, presso i Duchi Serbelloni per iniziarli nella bella letteratura; attese egli stesso allo studio del dritto civile, e canonico, in cui si addottorò, sempre più conciliandosi l’amistà, e la considerazione de’ più celebri letterati di quell’inclita città, alcuni de’ quali tuttora viventi occupano i più distinti seggi dell’italiana letteratura, grande amico del Conte Imbonati, uomo ragguardevole in fatto di lettere, fu aggregato all’Accademia degl’Innominati, che nella di lui casa radunavasi. Contrasse eziandio stretta amicizia col cel. Pompeo Neri Presidente della Giunta del censimento di Milano, e fu in quest’Ufficio dal medesimo impiegato.

Crescendo di giorno in giorno la di lui rinomanza gli vennero da Torino molti affari, ed incumbenze per servizio del suo Re affidate in Milano, in cui tanto destramente, e con profondo consiglio si maneggiò, che meritossi dalla Reale munificenza un annuo onorifico assegna-