Così favella. Omai si spera in vane,
O mio diletto amabile Semino,
Cinti per ogni intorno dalla morte
Più spaventosa!.... Oh desolante scempio!
Oh flagello d’un Dio! s’avanza ognora
Verso di noi la morte! Ahi forse è presso...
Forse tra questi flutti il più tremendo
È presso, ohimè! che inghiottiranne entrambi
Deh mi sostieni, o caro, ohimè sostienmi
Nelle tremanti amate braccia. Or ora...
Or ora, entrambi nella strage avvolti,
lo più non ti vedrò, la tua Semira
Più non vedrai. Eccoci... oh Dio!... lo vedi?
Vedi tu questo flutto? ahi flutto orrendo!
Lo vedi al cupo folgorar del lampo?
Quanto a noi s’avvicina! Ecco gran Dio,
Giudice eterno!... Ella si tacque, e intanto
Dell’amato Semin si lancia al collo.
Strinsero la diletta tramortita
Di Semino le braccia al par di lei
Tramortito, e languente. Immobil giacque
Balbettando, e gemendo. Ei nou vedea
L’orror d’intorno, e il vicin fato estremo;
Ei vedea sol la già perduta amante
Fra le sue braccia, ed all’atroce vista
Sente il dolor della più cruda morte.
In sulle guancie pallide, e grondanti