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Scorger tu vi saprai! Or brune troppo
A te parran le guance; or fia ch’ecceda
Mal frenata la bocca; or qual conviensi
Al camuso Etiòpe il naso fia.
Ti giovi ancora d’accusar sovente
Il dipintor che non atteggi industre
L’agili membra e il dignitoso busto,
O che con poca legge a la tua imago
Dia contorno o la posi o la panneggi.
   È ver, che tu del grande di Crotone
Non conosci la scuola, e mai tua mano
Non abbassossi a la volgar matita
Che fu nell’altra età cara a’ tuoi pari
Cui sconosciute ancora eran piú dolci
E piú nobili cure a te serbate.
Ma che non puote quel d’ogni precetto
Gusto trionfator che all’ordin vostro
In vece di maestro il Ciel concesse,
Et onde a voi coniò le altere menti
Acciò che possan de’ volgari ingegni
Oltre passar la paludosa nebbia,
E d’aere piú puro abitatrici
Non fallibili scêrre il vero e il bello?
Perciò qual piú ti par loda, riprendi,
Non men fermo d’allor che a scranna siedi
Rafael giudicando o l’altro eguale
Che del gran nome suo l’Adige onora,