Pagina:Poemetti italiani, vol. V.djvu/146

Esangue i nervi e Tossa ond’uom si forma,
E le recise viscere (se puoi
Sostener ferma la sparuta scena)
Numera Anatomia: del cor son queste
Le regïon, che esperto ferro schiuse.
Non ti stupir se l’usbergo del petto
E l’ossa dure il muscolo carnoso
Potè romper cozzando: si lo sprona,
Con tal forza l’allarga Amor tiranno.
Osserva gl’intricati labirinti,
Dove nasce il pensier; mira le celle
De’ taciti sospir: nude le fibre
Appajon qui del moto, e là de’ sensi
Fide ministre, e in lungo giro erranti
Le delicate oiigin de la vita:
Serpeggia ne le vene il falso sangue.
L’arte ammirasti: ora men tristi oggetti,
Intendo il tuo guardar, l’animo cerca.
Andiamo, Lesbia; pullular vedrai
Entro tepide celle erbe salubri,
Dono di navi peregrine: stanno
Le prede di più climi in pochi solchi.
Aspettan te, chiara bellezza, i fiori
De l’Indo: avide al sen tuo voleranno
Le morbide fragranze Americane,
Argomento di studio e di diletto.
Come verdeggia il zucchero tu vedi,