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III.


     Basti che abbiam finor corso le terre:
Benchè a cercar gran parte sia rimasa;
Tempo è ch’uom dentro si raccoglia e serre.
     E, veduto il terren, veggiam la casa,
Là dove si ristora ogni fatica,
E si ripongon frutti, ordigni e vasa.
     Del sito poco avanza ch’io vi dica,
Ne dissi su, quando parlai dell’aria,
Ond’uom continuamente si nutrica.
     Siede la villa in molte parti varia,
Imiti l’edificio il corpo umano,
Che qual negli usi, tal ne’ membri varia.
     Sieda alta alquanto, ed abbia inanzi il piano
E per più maestade, e per più pregio,
Gli arbusti, e i colti tengasi per mano.
     Se avrà dinanzi all’uscio cammin regio,
O via, che intorno intorno la ghirlande,
Fia come a donna bella un giunger fregio.
     E benchè voglia autor famoso e grande,
Che da pubblica strada ella si scosti,
Io desio che la cinga a tutte bande;
     Ancor che tanto, o quanto più vi costi
L’aver talor de’ forestieri in villa:
Tengan gli avari i beni lor riposti.