Così dicendo, tutta irata volse
Per un altro sentier veloce il piede. 235La misera Eco lagrimando duolse,
Poichè sdegnosa contra a se la vede.
Più volte indarno a’ santi piè s’avvolse,
Le labbra aprendo a domandar mercede,
E volea molto dir; ma disse sole 240Piangendo pur l’estreme altrui parole.
Oh quanta doglia in se medesma sente,
Poi che al lungo voler la forza manca!
Del suo grave fallir tardi si pente,
E di tema e vergogna arrossa e ’mbianca: 245Tornale pur la prima voce in mente,
Che mai non fu di ben parlare stanca,
E non sa come andar là dove sia
De l’altre sue l’amata compagnia.
Muove fuggendo ogni uom gl’infermi passi, 250Cercando intenta solitario loco;
Per valli ombrose, tra montagne e sassi
Va consumando i giorni a poco a poco;
Le membra afflitte, e i gravi spirti lassi
Ogni aspra morte prenderiano in gioco; 255Tacendo vive, e di dolor si pasce,
Seco invidia portando a chi non nasce.