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9Io non son nato di ruvida scorza,
Ma di te madre bella, e son tuo figlio,
Nè crudele esser deggio, ed ei mi sforza
A riguardarlo con pietoso ciglio:
Assai provato ha l’amorosa forza,
Assai giaciuto è sotto ’l nostro artiglio,
Giusto è ch’ei faccia omai co’ sospir tregua,
E del suo buon servir premio consegua.
10Ma il bel Giulio, ch’a noi stato è ribello,
E sol di Delia seguito ha il trionfo,
Or drieto all’orme del suo buon fratello
Vien catenato innanzi al mio trionfo:
Nè mostrerò giammai pietate ad ello,
Finchè ne porterà nuovo trionfo,
Ch’io gli ho nel cuor diritta una saetta
Da gli occhi della bella Simonetta.
11E sai quanto nel petto e nelle braccia,
Quanto sopra il destriero è poderoso:
Pur mò lo vidi sì feroce in caccia,
Che parea il bosco di lui paventoso,
Tutta aspreggiata avea la bella faccia,
Tutto adirato, tutto era focoso:
Tal vid’io te là sovra el Termodonte
Cavalcar, Marte, e non con questa fronte.