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     87Pruovon lor punga e daini paurosi,
E per l’amata druda arditi fansi;
Ma con pelle vergata, aspri e rabbiosi,
E tigri infuriati a ferir vansi;
Sbatton le code e con occhi focosi
Ruggendo i fier leon di petto dansi;
Zufola e soffia il serpe per la biscia,
Mentre ella con tre lingue al sol si liscia.

     88El cervio appresso alla Massilia fera
Co’ piè levati la sua sposa abbraccia;
Fra l’erbe ove più ride primavera,
L’un coniglio coll’altro s’accovaccia;
Le semplicette lepri vanno a schiera,
De’ can secure, ad amorosa traccia:
Sì l’odio antico e ’l natural timore
Ne’ petti ammorza, quando vuole, Amore.

     89E muti pesci in frotta van notando
Dentro al vivente e tenero cristallo,
E spesso intorno al fonte roteando
Guidon felice e dilettoso ballo;
Tal volta sovra l’acqua, un po’ guizzando,
Mentre l’un l’altro segue, escono a gallo:
Ogni loro atto sembra festa e gioco,
Né spengon le fredde acque il dolce foco.