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     63Ciascun si sta per la paura incerto,
Gelato tutto, se non ch’ei pur chiama;
Veggiono il cel di tenebre coperto,
Né san dove cercar, bench’ognun brama.
Pur Giulio Giulio suona il gran diserto;
Non sa che farsi omai la gente grama.
Ma poi che molta notte indarno spesono,
Dolenti per tornarsi il cammin presono.

     64Cheti sen vanno e pure alcun col vero
La dubia speme alquanto riconforta,
Ch’el sia rèdito per altro sentiero
Al loco ove s’invia la loro scorta.
Ne’ petti ondeggia or questo or quel pensiero,
Che fra paura e speme il cor traporta:
Così raggio, che specchio mobil ferza,
Per la gran sala or qua or là si scherza.

     65Ma ’l gioven, che provato avea già l’arco
Ch’ogni altra cura sgombra fuor del petto,
D’altre speme e paure e pensier carco,
Era arrivato alla magion soletto.
Ivi pensando al suo novello incarco
Stava in forti pensier tutto ristretto,
Quando la compagnia piena di doglia
Tutta pensosa entrò dentro alla soglia.