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     51Io non son qual tua mente invano auguria,
Non d’altar degna, non di pura vittima;
Ma là sovra Arno innella vostra Etruria
Sto soggiogata alla teda legittima;
Mia natal patria è nella aspra Liguria,
Sovra una costa alla riva marittima,
Ove fuor de’ gran massi indarno gemere
Si sente il fer Nettunno e irato fremere.

     52Sovente in questo loco mi diporto,
Qui vegno a soggiornar tutta soletta;
Questo è de’ mia pensieri un dolce porto,
Qui l’erba e’ fior, qui il fresco aier m’alletta;
Quinci il tornare a mia magione è accorto,
Qui lieta mi dimoro Simonetta,
All’ombre, a qualche chiara e fresca linfa,
E spesso in compagnia d’alcuna ninfa.

     53Io soglio pur nelli ociosi tempi,
Quando nostra fatica s’interrompe,
Venire a’ sacri altar ne’ vostri tempi
Fra l’altre donne con l’usate pompe;
Ma perch’io in tutto el gran desir t’adempi
E ’l dubio tolga che tuo mente rompe,
Meraviglia di mie bellezze tenere
Non prender già, ch’io nacqui in grembo a Venere.