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     24Io fo cadere al Tigre la sua rabbia
Al Leone il fer ruggito, al Drago il fischio;
E quale è uom di sì secure labbia,
Che fuggir possa il mio tenace vischio?
E che un superbo in sì vil pregio m’abbia
Che di non esser dio vegna a gran rischio?
Or veggiàn se ’l meschin ch’Amor riprende,
Da due begli occhi se stesso difende.

     25Zefiro già di bei fioretti adorno
Avea da’ monti tolta ogni pruina;
Avea fatto al suo nido già ritorno
La stanca Rondinella peregrina,
Risonava la selva intorno intorno
Soavemente all’ora mattutina,
E la ingegnosa Pecchia al primo albore
Giva predando ora uno or altro fiore.

     26L’ardito Giulio, al giorno ancora acerbo
Allor ch’al gufo torna la civetta,
Fatto frenare il corridor superbo
Verso la selva con sua gente eletta
Prese il cammino, e sotto buon riserbo
Seguìa de’ fedel can la schiera stretta
Di ciò, che fa mestieri a caccia, adorni,
Con archi, e lacci, e spiedi, e dardi, e corni.