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veri di società non lasciano a chicchessia un libero campo di abbandonarvisi troppo, e di sempre gustare in lunghe Illiadi il nettareo sapore de’ carmi. Per altra parte le Poesie che fuggitive si chiamano, di qual genere riputar si debbono le canzoni, i sonetti, e simili, non lasciano in noi che una passaggiera, e lieve impressione proporzionata alla breve loro, e veramente sfuggevole costruzione.

I Poemetti adunque, che seco non portano una troppo lunga, nè troppo breve occupazione, avranno sicuramente il pregio di presentare agli amatori di così gentile facoltà un pascolo utile insieme, e dilettoso, che senza distorli troppo lunga pezza dalle più gravi incombenze, non lascia però di fare negli animi loro una tal quale durevole impressione.