9Or a guisa saltar di Leopardo,
Or destro fea rotarlo in brieve giro,
Or fea ronzar per l’aere un lento dardo,
Dando sovente a fere agro martiro.
Cotal viveasi il giovane gagliardo,
Nè pensando al suo caso acerbo, e diro,
Nè certo ancor de’ suoi futuri pianti
Solea gabbarsi degli afflitti amanti.
10Ah quante Ninfe per lui sospirorno!
Ma fu sì altero sempre il giovinetto,
Che mai le Ninfe amanti nol piegorno,
Nè potè riscaldarsi il freddo petto:
Facea soventi pe’ boschi soggiorno
Inculto sempre, e rigido in aspetto,
E ’l volto difendea dal solar raggio
Con ghirlanda di pino, o verde faggio.
11E poi quando nel ciel parean le stelle
Tutto gioioso a sua magion tornava;
E in compagnia delle nove Sorelle
Celesti versi con disio cantava,
E d’antica virtù mille fiammelle
Con gli alti carmi ne’ petti destava:
Così chiamando amor lascivia umana,
Si godea con le Muse, o con Diana.