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Presso al Canopo, ove Alessandro il Grande
Pose l’alta Città, ch’ebbe il suo nome,
La quale ha intorno sè le belle ville,
Che la riviera delle salubri onde
Riga, e le mena le barchette intorno
(Questo venendo lunge fin dagl’Indi,
C’hanno i lor corpi colorati, e neri,
Feconda il bel terren del verde Egitto;
E poi sen va per sette bocche in mare)
Questo paese adunque intorno al Nilo
Sa il modo, che si dee tener, chi vuole
Generar l’Api, e far novelli esami.
Primieramente eleggi un piccol loco,
Fatto, e disposto sol per tale effetto,
E cingi questo d’ogni parte intorno
Di chiusi muri, e sopra un piccol tetto
D’embrici poni, ed indi ad ogni faccia
Apri quattro finestre, che sian volte
Ai quattro primi venti, onde intrar possa
La luce, che suol dar principio, e vita,
E moto e senso a tutti gli animanti;
Poi vo, che prenda un giovinetto toro,
Che pur or curvi le sue prime corna,
E non arrivi ancora al terzo maggio,
E con le mari, e la bavosa bocca
Soffi mugghiando fuori orribil suono.
D’indi con rami ben nodosi, e gravi