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Fosti scorta dal ciel. Però sia meglio
Che al giusto gaudio, che m’inonda il petto
Sciogliendo il fren pien di stupore esclami;
O sovra quante alla paterna cura
Di magnanimi Regi ha il ciel commesse
Cittadi illustri, patria mia felice,
Ch’alla benefic’aura, al dolce impero
Di sì clementi Regnator mai sempre
Risponder festi di servente zelo
Di pronta ubbidienza, e di sincera
Inviolata fè costante omaggio.
Deh così piaccia a quei, che sopra gl’astri
Delle umane vicende arbitro siede
I sinceri esaudir caldi miei voti
Com’io ti bramo, e prego, che non prima
L’arbor regal, la cui benefic’ombra
Da sì lunga stagion t’allegra, e bea
Cessi di germogliar, che d’erbe il suolo
Il mar di flutti, il ciel di stelle, il sole
Rimanga de’ suoi rai spogliato e privo.