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N’erge alle stelle ognor sulle sonanti
Robuste penne eternatrice fama
E Italia, e Francia, ed il Germano suolo
Nei vivi successor, nei gran Nepoti
Che di presente pur in grembo annida,
Di que’ grand’Avi la verace imago
Oggi ne onora ancor. Bastimi solo
A solenne argomento delle illustri
Cheriesi prosapie, il folto equestre
Drappello rammentar di venerandi
Gerosolimitani invitti Eroi
Di rifulgente Croce ornati il petto
Che da questa cità di nobil sangue
Oltre ogn’altra feconda usciro in luce
Veri campion di Cristo, innanzi a cui
Tremar ben spesso, e impallidir fur viste
L’Ottomane falangi, e imbelli a terra
Gittar le scimitarre inutil pondo
Al balenar di lor fulminee spade.
L’antica gloria, e il celebrato vanto
Chi non fa di quest’inclita Cittade,
Che sì lunga stagion borghi e castella
Signoreggiar fu vista, e al par dell’altre
Italiche repubbliche bandiera
Innalzar vincitrice; correvol fede
Di sua esimia possanza a’ tempi andati
Fan le nobili leghe, i bellicosi