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I FASTI DI CHERI
POEMETTO INEDITO
D’UN CONCITTADINO
A MONSIGNORE
BALBIS BERTONE
VESCOVO DI NOVARA
Non per desio di conseguir col canto
Sognato onor di favolosi allori
Sacro Pastor a celebrar imprendo
Di questa, che d’aver con te comune
Sede avita mi vanto, e mi rallegro,
Le dimentiche glorie, e i prischi fati,
Ma sol per far opra gradita, e accetta
A tutelari numi, e ad ogni buono
Cittadino gentil questa riscossi
Cetra romita dal fatal filenzio,
In cui lunga stagion giacque sepolta,
Colpa de’ tempi alle bell’arti avversi.
Quindi non cerco i’ già che all’umil suono
De’ versi miei di Pindo, ed Elicona