225Ben ti compiango io sì, ben io compiango
Di cotanta virtude orbato il mondo,
Ma ohimè! che un sol estinto adoro e piango,
Nè celebrar m’è dato altro secondo:
Che desolata mentre io qui rimango 230Più non ha possa il genio un dì fecondo
E a nobil crin più le Febee corone
Tesser non posso in immortal canzone.
Ma vedesti pur tu gli atti soavi,
E la salita in ciel donna gentile: 235I canti sai quanto sacrar sian gravi
A tal oggetto sopra cetra umile.
Tu nol potrai! ma ben potrai se amavi,
Di pianto a questo mio fiume simile,
Versar sull’urna che la chiude, e almeno 240Serbar eterna sua memoria in seno.
Così parlava; ad ascoltarla intenta
Tutta l’anima mia m’era sul volto
Desìo d’udirla il mio respiro allenta,
Rapito l’occhio all’occhio suo rivolto 245Cosa celeste e non mortal presenta,
Se le parlo, la miro, oppur l’ascolto,
Par che leggiadra men, par che men bella
Apparisca nel ciel l’alba novella.