Oh della morte i sanguinosi artigli
Perchè sì presto han dal suo vel disciolta 155Sposa sì cara? a’ pargoletti figli
Chi può render colei che lor fu tolta?
Veduto avesse almen pe’ suoi consigli
Sull’orme lor felicità rivolta;
Veduto avesse almen passato in loro 160De’ suoi pregi con gli anni il bel tesoro.
Ma non lo vedrà più! dove si chiude
Il solo e caro onor di nostre arene,
Cui non volse purissima virtude,
Misera! per fuggire acerbe pene? 165A che serve il tesor di gioventude
Se son brevi così l’ore serene?
Sentimi, o tu, che gelid’urna serra,
Scuoti ’l sonno feral, t’ergi da terra.
Tu di questo mio cuor perduta cura 170Rammenta almen, che rammentar li puoi,
Gli anni primier, che semplice natura
Con innocenza godè dare a noi.
Rammenta almen come tranquilla e pura
Ravvivava la gioia i giochi tuoi: 175Scorre così lontan dall’aure estive
Ruscel d’argento su fiorite rive.