Ripieno ancor di mia crudel sciagura 130Non di scoprirsi fu il mio cor possente,
Opra di non caduca alta natura
E sovrana virtù vedea dolente,
Virtù, ch’umanità non fa secura,
Nè salva dal soffrir alma innocente, 135Ch’ebbe Enrica non meno, ahi mio dolore!
Angelici costumi e brevi l’ore.
Mi volse alfin il languidetto sguardo
La saggia donna, ed i begli occhi chiari
Sfavillaron così, che assai men tardo 140Restò lo spirto ne’ pensieri amari:
Or gelo agli atti suoi, or fremo, ed ardo,
E sospirando su’ miei fati avari
Io dico a lei, gli occhi stemprando in pianto,
Soffri, o donna, ch’a te qui pianga accanto.
145Per girne al cielo alteramente il volo
Bell’alma scioglie sopra vanni ardenti,
Ed eterna cagion del nostro duolo
Lasciò sul primo fiore i giorni spenti;
Ah! prima avventuroso or tristo suolo 150Spoglia di fior le rive tue dolenti,
Tuo primo amor a noi si fura, e cela,
E nel suo grembo eternitade il vela.