105Primo sedeva su la nuda terra
Anglico vate, che tra tomba, e tomba
Affannoso i suoi dì racchiude, e serra
Nobil signor d’un onorata tromba;
Seco è colui, per cui l’accesa guerra 110D’afflitto cuor cotanto ancor rimbomba,
Che fe’ chiaro Avignon, e l’alta donna
Di candida onestà salda colonna.
Dogliosa in vista tra di lor sedea
Lacero il crin ch’un nero vel coprìa, 115Ancor non so capir se donna, o dea
Tanta mesce grandezza, e leggiadrìa!
Afflitta ahi quanto all’occhio mio parea!
Quanti ardenti sospiri al cielo invia!
Pescara invoca, ed a tornare invita 120Lui, che in morte adorò, non men ch’in vita.
Pietà, speranza quell’amara vista
Destò nel cuor, nè mi fermò la pena.
Alta ammirazion di timor mista
Ogni sospiro in sul mio labbro affrena 125A lei vicin sommessamente trista
Sento il sangue gelar di vena in vena;
Treman le labbra, mi s’offusca il ciglio
E di parlare invan formo consiglio.