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L’almo vigor de le leggiadre membra;
Qual se mai di Partenope ne’ Regni
Indomito destrier vien, che s’elegga
A tirar carro di real donzella
Il buon maestro ora gli avvolge al collo
Per lui domar morbido cuoio e lana,
Indi le lunghe cinghia, indi gli appende
Nojoso carco di volubil rota,
Ed egli usato a disfidare in corso
L’aure volanti ed innalzar disciolto
Il piè veloce, da’ novelli arnesi
Tutto occupato a se medesmo incresce,
Tali in quell’armi disusate spiacque
A se medesmo il buon David e disse:
Non posso no per questa guisa in campo
Uscire a guerra; indi sgravò la fronte
E tutto il busto de’ pomposi acciari,
Ma prese in quella vece il suo vincastro
E cinque selci di torrente ei scelse
Lucide e monde e le si pose in tasca,
Che, siccome pastore, al fianco aveva;
E prese fionda, e così fatto i passi
Ei mosse contro il Filisteo nemico;
Qual giovine sparvier se rende il giorno
Buon cacciatore a le fasciate ciglia
Volge superbo gli occhi franchi, e scuote
Le sparse piume, e sovra il piè s’innalza,