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Là dove ella soggiorna i pregi accresce,
E l’alma Italia alteramente onora;
Seco è vero valor, seco è virtude
Onde il petto real sempre s’infiamma,
E sempre il suo pensier s’erge a le stelle:
Quinci tacete opre terrene, o Dive
E su nobile cetra a lei cantate,
Come a Donna del ciel cose celesti;
E pria l’assalto, onde David estinse
In val di Terebinto il fier Gigante.
Da l’aurea porta d’Oriente il sole
Era più volte d’Occidente al varco
Corso sferzando i corridor volanti;
E l’alte gemme del volubil carro
Lavò più volte ne’ cerulei campi,
Indi sorgendo più lucente al mondo;
E pur d’orgoglio il Filistèo Gigante
Gonfiava il petto, e con terribil voce
Sfidava i forti d’Israel guerrieri
Ch’alcuno uscisse a singolar battaglia;
Ma dentro i gran steccati ognun rinchiuso
Fermò le piante, e di timor gelato
Si venia men di quelle voci al tuono,
Qual tra le mura de’ notturni alberghi
Sta palpitando mansueto armento,
S’ode per l’ombra de l’insidie amica
Lupi ulular per gran digiuno in selva,