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     21E così, mentre ognun dormendo langue,
Ne’ lacci è involto, onde giammai non esce,
Ma come suol fra l’erba il picciol angue
Tacito errare, o sotto l’onde il pesce;
Sì van correndo per l’ossa e pel sangue
Gli ardenti spiritelli, e ’l fuoco cresce:
Ma Vener, come i presti suoi corrieri
Vide partiti, mosse altri pensieri.

     22Pasitea fè chiamar del Sonno sposa,
Pasitea delle Grazie una sorella,
Pasitea, che dell’altre è più famosa,
Quella che sopra tutte è la più bella:
E disse, muovi o Ninfa graziosa,
Trova il consorte tuo veloce e snella,
Fa che mostri al bel Giulio tale immago,
Che faccia dimostrarsi al campo vago.

     23Così le disse: e già la Ninfa accorta
Correa sospesa per l’aria serena;
Quete senza alcun rombo l’ale porta,
E lo ritrova in men che non balena:
Al carro della notte facea scorta,
E l’aria intorno avea di sogni piena
Di varie forme, e strani portamenti,
E facea racquetare i fiumi, e i venti.