e dir bene né male.
Però non dir novella,
se non par buona e bella
a ciascun che la ’ntende. 1760Ché tal ti ne riprende
e agiunge bugia,
quando se’ ito via,
che ti dèe ben dolere.
Però dèi tu sapere 1765in cotal compagnia
giucar di maestria:
ciò è che sapie dire
quel che deia piacere.
E lo ben, se ’l saprai, 1770con altrui lo dirai
dove fie conosciuto
e ben caro tenuto.
Ché molti sconoscenti
troverai fra le genti, 1775che metton magio cura
d’udire una laidura
ch’una cosa che vaglia;
trapassa e non ti caglia!
E sie bene apensato, 1780s’un om molto pregiato
alcuna volta faccia
cosa che non s’aggiaccia,
in piazza, né in tempio,
no ’nde pigliare asemplo; 1785perciò che non ha scusa
chi al’altrui mal s’ausa.
E guarda non errassi,
se tu stessi o andassi
con donna o con segnore 1790o con altro magiore.
E benché sia tuo pare,