Pagina:Poemetti allegorico-didattici del secolo XIII, 1941 – BEIC 1894103.djvu/53


il tesoretto 47

non ti vinca per gioco
lusinga di buffone;
     1510guarda loco e stagione.
Ancora abbi paura
d’improntare a usura,
ma se ti pur convene
aver per spender bene,
     1515prego che rende ivaccio,
ché non è bel procaccio,
né piacevol convento
di diece vender cento.
Giá d’usura che dái
     1520nulla grazia non hai,
né ’n ciò non ha larghezza,
ma tua gran pigrezza.
Ben forte mi dispiace,
e gran noia mi face
     1525donzello e cavalero
che, quando un forestero
passa per la contrada,
non lascia che non vada
a farli conpagnia
     1530in casa e per la via,
e gran cose promette;
ma altro non vi mette.
Cosí ten questa mena;
e chi lo ’nvita a cena,
     1535terrebe ben lo ’nvito;
non farebe convito,
servigio, né presente.
Ma sai che m’è piagente,
quando vene un forese,
     1540di farli ben le spese,
secondo che s’aviene;
ché ’l presentar ritiene
amore ed innoranza,