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298 | poemetti allegorico-didascalici |
CXXXIV
Malabocca.
Udendo Malabocca ch’Astinenza
sí forte il biasimava e riprendea,
sí si crucciò, e disse che volea
4ch’andasser fuor della sua pertenenza:
«Vo’ credete coprir Bellaccoglienza
di ciò che quel valletto far credea.
Ben lo dissi e dirò, ch’ella volea
8donargli il fior; e quest’era sua ’ntenza.
Quel non errò del bascio, quest’è certo:
per ch’i’ vi dico, a voi divinatori,
11che questo fatto non fia giá coverto.
Vo’ mi parete due ingannatori:
andate fuor di casa, che ’n aperto
14vi dico ch’i’ non vo’ tapinatori».
CXXXV
Falsembiante.
Falsosembiante disse: «Per merzede
vi priego, Malabocca, ch’ascoltiate;
ché quand’uon conta pura veritate,
4molt’è folle colu’ che no lla crede.
Vo’ sete ben certan che l’uon non vede
che ’l valletto vi porti nimistate.
Sed egli amasse tanto l’amistate
8del fior quanto vo’ dite, a buona fede!,
egli ha gran pezza che v’avria morto,
avendogli voi fatto tal oltraggio.
11Ma non vi pensa e non si n’è accorto,
e tuttor sí vi mostra buon coraggio,
e servirebbevi a dritto e a torto,
14come que’ ch’è cortese e prode e saggio».