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il fiore | 287 |
CXII
Falsembiante.
«Tanto quanto Gesú andò per terra,
i suo’ discepoli e’ non dimandaro
né pan né vino, anzi il guadagnaro
4co le lor man, se lo scritto non erra.
Co’ buon mastri divin ne feci guerra;
perché questo sermone predicaro
al popolo a Parigi, e sí ’l provaro,
8ch’uom ch’è truante col diavol s’afferra.
Ancor po’ che Gesú si tornò in cielo,
san Paolo predicava i compagnoni
11ched e’ sí non vendesser lo Guagnelo;
sí che di grazia fecer lor sermoni,
di lor lavor vivien, giá nol vi celo,
14sanza fondar castella né magioni.»
CXIII
Falsembiante.
«Ver è che ci ha persone ispeziali
che van cherendo lor vita per Dio,
per ch’i’ vi dico ben ch’al parer mio
4egli è mercé far bene a que’ cotali.
Di questi sono alquanti bestiali,
che non hanno iscienza in lavorio,
ed altri v’ha che l’hanno, ma è rio
8il tempo e’ lor guadagni sí son frali.
Ha ’ncor di gentil gente discacciata,
che non son costumati a lavorare,
11ma son vivuti sol di lor entrata.
A cota’ genti de’ ciascun donare,
ché lor limosina è bene impiegata;
14si è mercé atarli governare.»