tutto per ciò l’avete.
E lavorìo di terra, 610ed astio, invidia e guerra
omicidio e peccato
di ciò fue cominciato.
Ché ’nanzi questo tutto,
facea la terra frutto 615sanza nulla semente
o briga d’om vivente.
Ma questa sottiltate
tocc’a Divinate,
ed io non m’intrametto 620di punto cosí stretto,
e non agio talento
di sí gran fondamento
trattar con omo nato.
Ma quello che m’è dato, 625io lo faccio sovente.
Ché, se tu poni mente,
ben vedi li animali,
ch’io no lli faccio iguali,
né d’una concordanza 630in vista né in senbianza,
ed erbe e fiori e frutti,
cosí gli albori tutti.
Vedi che son divisi
le nature e li visi. 635A ciò che t’ho contato
che l’omo fu plasmato
posci’ ogne creatura,
se ci ponessi cura,
vedrai palesemente 640che Dio omnipotente
volse tutto labore
finir nello migliore.
Ché chi bene incomenza,