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il fiore | 261 |
LX
Amico.
«E quando tu sarai co llei soletto,
prendila tra le braccia e fa al sicuro,
mostrando allor se tu se’ forte e duro,
4e ’mmantenente le metti il gambetto.
Né no lla respittar giá per su’ detto:
s’ella chiede merzé, cheggiala al muro.
Tu le dirai: ‘Madonna, i’ m’assicuro
8a questo far, ch’Amor m’ha sí distretto
di vo’, ched i’ non posso aver soggiorno;
per che convien che vo’ aggiate merzede
11di me, che tanto vi son ito intorno;
ché siate certa ched i’ v’amo a fede,
né d’amar voi giá mai non mi ritorno,
14ché per voi il me’ cor salvar si crede’.»
LXI
Amico.
«E se tu ami donna ferma e saggia,
ben saggiamente e fermo ti contieni,
ch’avanti ch’ella dica: ‘Amico, tieni
4delle mie gioie’, piú volte t’assaggia.
E se tu ami femina volaggia,
volaggiamente davanti le vieni
e tutt’a la sua guisa ti mantieni;
8od ella ti terrá bestia salvaggia,
e crederá che tu sie un pappalardo,
che sie venuto a lei per ingannarla;
11chéd ella il vol pur giovane e gagliardo.
La buona e saggia ma’ di ciò non parla,
anz’ama piú l’uom fermo che codardo,
14ché non dotta che que’ faccia blasmarla.»