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246 | poemetti allegorico-didascalici |
XXX
L’Amante.
Quand’ell’ebbe il castel di guernigione
fornito sí com’egli era mestiere,
ad ogne porta mise su’ portiere,
4de’ piú fidati ch’avea in sua magione.
E perch’ella dottava tradigione,
mise lo Schifo in sul portal primiere,
perch’ella il sentia aspro cavaliere;
8al secondo la figlia di Ragione,
ciò fu Vergogna, che fé gran difensa;
la terza porta si guardò Paura,
11ch’iera una donna di gran provedenza;
al quarto portal, dietro da le mura,
fu messo Malabocca, la cu’ intenza
14ferm’iera a dir mal d’ogne criatura.
XXXI
L’Amante.
Bellaccoglienza fu nella fortezza,
per man di Gelosia, mess’e fermata:
ad una vecchia l’ebbe accomandata
4che la tenesse tuttor in distrezza;
ch’ella dottava molto su’ bellezza,
che Castitá ha tuttor guerreggiata,
e Cortesia, di cu’ era nata,
8no lle facesse far del fior larghezza.
Ver è ched ella sí ’l fece piantare
lá ’ve Bellaccoglienza era ’n pregione,
11ch’altrove nol sapea dove fidare.
Lassú non dottav’ella tradigione,
ché quella vecchia, a cu’ ’l diede a guardare,
14sí era del lignaggio Salvagnone.