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204 poemetti allegorico-didattici


     Que’ di Sichia non soppelliano i morti, 224
avanti come bestie li mangiavano;
er’una gente d’oriente, forti,
però li trasse del loco ove stavano;
miseli ’n Aquilon tra monti scorti,
Prointorio e Batteo si chiamavano;
e come fecevi porte di rame,
come d’anfichitòn fece le lame,
che né fuoco né acqua no le smagano

    Èvi come sconfisse igli Albanoni, 225
e come tutti a lui ubbidir fuoro;
Altalistri regina d’Amazzoni,
quel che s’appella il regno feminoro;
e i Genofiste sanz’abitazioni,
sí come quando disputò con loro;
e gli alberi che di sotterra usciero,
poi ritornavano lá donde veniero,
quando lo sol si partiva da loro.

     E tutto v’è come le Lammie belle, 226
che stavano in caverne a le foreste;
ed èvi come fece prender quelle,
e com’erano ignude, sanza veste;
e come seguitò corso di stelle,
ed adorava l’idole terrestre;
èvi come passò ’l fiume Gyòn,
ed Ufratès e Tigrís e Phisòn,
e lo tempio Appollino e le deesse.

     Ed èvi come fece assai scritture 227
a’ Bragami, ed a lui ’l maestro loro;
e la diversitá di lor nature,
ch’è gente che non pregia argento od oro;
e, sanza case o veste o sepolture,