in un’olla di vetro a chiar colore;
e come in aria portârlo i griffoni,
e come vide tutte regioni:
di buoni ’ntagli e di fini figure.
Ed èvi come Olimpiade sua madre 217
da lo re Nettanebo fuo ’ngannata;
èvi com’Alexandr’uccise ’l padre,
credendo l’arte venisse fallata:
e come Dario e sue genti leggiadre
volean trebuto secondo l’usata;
com’Alexandro il difese, v’è scritto,
e come fue non grande, piccioletto:
dent’ha di cane, e di leon crinata.
Ed èvi tutto quanto a passo a passo, 218
come di Cappadocia un gran signore
a Filippo mandò Bucifalasso,
distrier di grande forza e gran valore,
legato con catene, a picciol passo:
Neun giá mai v’iera montato ancore;
stava legato e ’ncatenato forte,
mangiava chi dovea ricever morte;
Alexandro ne fu cavalcatore.
Sonvi d’intaglio i cavalier’ ch’avea, 219
di Macedonia e Cappadociesi;
e come vinse tutta l’Ermenía,
e ’n ’Talia venne per istran paesi:
i consoli, in che Roma si reggea,
donârli assai corone e molt’arnesi,
e li donâr nove milia talenti;
e gli African da lui rimaser vinti;
poi venne in Siria e vinse i Siriesi.
E come fece Alexandria la donia, 220
l’isola di Cicilia sottomise;