ogni finestra ha ’ntagli e vetriata;
e son di profferito i colonnelli,
e d’alabasto molto ricchi e belli:
antica storia v’è dentro ’ntagliata.
La volta del palazzo è d’un’assisa, 63
ed è d’un serenissimo colore;
lavorata di molto bella guisa,
che non si poría dir lo gran valore.
Tricorio ’n loco quarto si divisa,
ov’arde l’aloè che rende audore.
In quinto loco è da verno la zambra,
ove fuoco si fa pur di fin’ambra:
carbonchioli vi rendonoo sprendore.
Lo sesto loco si è zeta ’stivale, 64
ch’è fatta quasi a guisa di giardino,
che per lo grande caldo molto vale:
ha le finestre a lo vento marino,
e l’ornamento piú tesoro vale,
che ciò che tenne in vita il Saladino.
Quivi sono li letti de l’avorio,
paliti pien’ di gemme in copertorio,
dipint’a rose e fiori ad oro fino.
Nel settimo si è la sagrestia, 65
lá dove stanno li arnesi e ’l tesoro:
corone e robe v’ha d’ogni balía,
cinture, gemme, anella e vasi d’oro.
Una cappella v’ha che si ufficía,
molte relique sante, altar e coro;
le lampane vi son di chiar cristallo,
e balsimo vi s’arde in sagro stallo.
Ed havi ricco e nobel dormentoro.
Èvi ’l loco, tricino che s’appella, 66
fra noi cenacol, molto spazioso;