195di diversi animali
che non so ben dir quali,
ma omini e mogliere,
bestie, serpent’ e fiere,
e pesci a grandi schiere, 200e di tutte maniere
ucelli voladori,
ed erbe e frutti e fiori,
e pietre e margherite
che son molto gradite, 205e altre cose tante
che null’omo parlante
le porìa nominare,
né ’n parte divisare.
Ma tanto ne so dire 210ch’io le vidi ubidire,
finire e cominciare,
morire e ’ngenerare
e prender lor natura,
sí come una figura, 215ch’io vidi, comandava.
Ed ella mi sembrava
come fosse incarnata,
talora isfigurata;
talor toccava ’l cielo, 220sí che parea suo velo;
e talor lo mutava,
e talor lo turbava.
Al suo comandamento
movea ’l fermamento, 225e talor si spandea,
sí che ’l mondo parea
tutto nelle sue braccia.
Or le ride la faccia,
un’ora cruccia e dole, 230poi torna come sole.