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ritraeva;... quando... quand’ecco quest’ultimo che, giunto all’estremità della camera di velluto nero, bruscamente gli si rivolge e arditamente oppone la impassibil faccia al persecutore impetuoso. — E qui partissi un grido acuto, acuto, e il pugnale scivolò lividamente lampeggiando su’ funebri tappeti, dove, in un baleno, il principe Prospero cadde morto.
Allora, invocando il coraggio violento della disperazione, una gran folla di maschere precipitossi d’un tratto nella camera nera, e afferrando l’incognito che, simile a gigantesca statua, perdurava ritto ed immobile nell’ombra dell’orologio di ebano, e’ sentirono come soffocarsi da un terrore senza nome: e qui irreparabilmente si accorsero, che sotto il lenzuolo e la maschera cadaverica, che essi stringevano con sì violenta energia, non esisteva sostanza di forma alcuna.
Di colta si riconobbe indubbiamente la presenza della Morte Rossa, la quale a guisa del ladro era venuta di notte. E tutti i convitati l’un dopo l’altro caddero nelle sale dell’orgia, inondate di sanguigna rugiada; ed ognuno spirò, e si giacque nel disperante atteggiamento della propria caduta....
E la vita dell’orologio d’ebano disparve con quella dell’ultimo di questi uomini del piacere. E le fiamme del treppiede spirarono. E le Tenebre, la Rovina e la Morte Rossa stabilirono sopra tutte le cose il loro illimitato impero.....