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rola: il genere di queste persone mi parve esattamente simile a quello che dodici o diciotto mesi innanzi erasi tenuto come la perfezione del così detto bon ton. Discerneva in essi la nobile schiuma della feccia della gentry1, — locuzione che, a mio avviso, difinisce nella più scultoria maniera questa classe specialissima.

In quanto poi alla classe dei primi commessi, ai commessi delle così dette case solide, ossia dei vecchi colleghi stabili (steady old fellows), sarebbe proprio stato impossibile di cadere in abbaglio. I loro abiti, i calzoni bruni o perfettamente neri, quel non so che d’agiato nei modi, le cravatte, i loro stessi panciotti bianchi, le scarpe comode, sode, con calze grosse, ossia con uose ricadenti, insomma, il loro complesso li qualificava a prima vista. Quasi tutte le loro teste erano interamente calve, e il destro orecchio, sempre uso a reggere la penna, aveva contratto un po’ di piega all’infuori. Specie davvero rispettabile per uniformità di principii e di metodo; — specie privilegiata!

Io osservava ch’essi toglievansi o rimettevansi sempre i cappelli con due mani, e che portavano oriuoli a corte catene d’oro, di solido e vecchio modello. Loro affettazione la rispettabilità, — ammesso tuttavia che vi possa essere affettazione tanto onorevole.

E ci era buon numero d’individui dalle apparenze splendide, tosto, da me riconosciuti appartenere alla razza del canagliume più matricolato, di cui sono infestate tutte le grandi città. Esami-

  1. In senso retto, le persone qualificate, civili, pulite, ossiano i gentiluomini.

    B. E. M.