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venia profumo di virtù per estensione d’esempio e religione di civiltà per tutti, specialmente rispetto alle nature privilegiate come il Poe.

Che se del cuore sono giudici esimii le donne, nessuno poteva tesserne più degno elogio di madama Clemm; per la quale, rimasto solo, lo scrittore tennesi con temporaneamente come figlio e figliuola. Questa donna, che tanto aveva fatto per lui, scrivendo al Willis: «...Non ho bisogno — così chiudeva la sua lettera — di pregarvi di annunziare la sua morte e di dirne bene; so che lo farete. Ma vogliale dire quanto affettuoso figlio ei fosse per me, sua povera desolata madre».

E madama F. Osgood, amica al poeta, così diceva allo stesso Griswold: «Forse egli era tale quale voi lo dipingete, e, come uomo, avrete forse ragione. Ma posso assicurarvi in fatti che con le donne egli era tutt’altro, e che niuna donna potè mai conoscere Poe senza provar per lui un profondo interesse. Ei fu costantemente per esse un vero modello di eleganza, di generosità, di gentili maniere ».

Edgardo Poe era un bell’uomo, di quella bellezza fisica che riesce tanto a genio alle donne, perchè l’insieme della sua fisonomia arieggiava quel non so che di romantico la cui espressione ottiene sempre, e soprattutto col bel sesso, un influsso singolare. L’ampia sua fronte, in cui