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spiegare diversamente?); bene, un corpo tuttora in vita, ma ch’era omai già stato impresso del fatal marchio della morte. Su questo corpo, del quale s’ignorava il nome, non si rinvenne nè una carta nè un quattrino, e fu trasportato allo spedale. — È lì che spirò Poe, la sera della stessa domenica, 7 ottobre 1849, nell’età di 37 anni, vinto dal delirium tremens, questo terribile visitatore ch’aveva già una o due volte tocco il suo cervello».
Ed è siffattamente che disparve dalla scena del mondo uno dei maggiori eroi della letteratura, l’uom di genio ch’ebbe scritto nel Gatto nero queste fatidiche parole: « E quale malattia può mai paragonarsi all’alcool?!»
No, noi non lasceremo il lettore sotto la dolorosa impressione di questo tristo dramma. E senza nulla detrarre al peso ed agli effetti di certi trascorsi, amiamo tuttavia meditare sull’influsso prepotente che inoculò la fatale cangrena nel cuore dell’infelice poeta. Avvegnachè coi morti, non ostante il massimo rispetto alla verità, hassi costantemente ad usare pietà civile, tanto più, come già si è alluso, doverosa e fraterna, quanto son maggiori i meriti dell’artista, i cui dolori, hanno forse più potentemente contribuito all’opra del suo genio. Nel che la soprabbondante bontà del cuore di-