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uomini secondo la loro maniera di scrivere: sosteneva nella seconda, che l’arte della scrittura coperta, ascosta o in cifra, per quanto misteriosa ed arcana, non avrebbe potuto sfuggire alla penetrazione ed allo svolgimento dell’umano ingegno. — Era in questo stesso anno, ci pare, 1840, che Ch. F. Vesin stampava in Brusselle un volume in-8.° sotto questo titolo: La cryptographie dévoilée, ou art de traduire ou de déchiffrer toutes les écritures en quelques caractères et en quelques langues que ce soit, quoique l’on ne connaisse ni ces caractères, ni ces langues.
Questa forza penetrativa ed induttiva del Poe spiega il valore dimostrato nella deciferazione dei vari crittografi speditigli, e quell’arte di congettura veramente sottile ed unica delle sue novelle, non ultimo certo de’ meriti ch’ammiransi in questo scrittore.
Ma, come già col Burton, così ora per le stesse ragioni si stacca dal Graham appunto nel momento che la Rivista The Stylus era in sul prosperare, auspice di bell’avvenire. E nullameno tira innanzi un anno lavorando per sè e scrive Lo scarabeo d’oro, che gli procaccia un premio di cento dollari; e nell’autunno del 1844 piglia stanza a Nuova York.
Sin da che era entrato scrittore nel Messaggiere letterario, aveva il Poe cominciato una